Riforma dello statuto condominiale cosa cambierà

Riforma dello statuto condominialeDal 18 giugno cambieranno definitivamente le regole condominiali, con l’entrata in vigore della riforma dello statuto condominiale. Addio dunque a norme obsolete, come per esempio quella che intimava una sanzione massima di 100 lire per infrazione del regolamento condominiale, che passerà invece da 200 a 800 euro.

Maggiore severità in arrivo anche per gli inquilini morosi, i cui nominativi andranno d’ora in poi comunicati da parte dell’amministratori.

I creditori potranno poi rivalersi nei confronti dei condomini solo dopo aver agito verso i non paganti.

Il debito andrà estinto entro sei mesi, in caso contrario il moroso potrà essere sospeso dalla fruizione dei servizi comuni a godimento separato (tipo piscina o parcheggio) e sarà responsabilità dell’ammistratore recuperare le rate condominiali non riscosse (pena la sua responsabilità), anche con decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo.

Sparirà con tutta probabilità anche la figura dell’amministratore dopolavorista, con l’arrivo delle nuove regole che introducono una mole di lavoro molto più cospicua e maggiori responsabilità.

Tanto che, considerando il cumulo di incombenze, la riforma ha introdotto la possibilità di nominare una società e non una persona fisica.

E non sarà più possibile nominare un amministratore privo di certificazione, mentre quest’ultimo non potrà più rappresentare gli inquilini in assemblea.

Esisterà d’ora in poi l’obbligo da parte dell’amministratore di aprire un conto corrente dove far transitare il denaro del condominio; di tenere registri contabili, anagrafici e di bilancio e di attivare un sito internet del condominio qualora l’assemblea lo richieda.

Sarà obbligatorio anche un rendiconto annuale di gestione e convocare l’assemblea per l’approvazione entro 180 giorni.

Viene inoltre introdotta la figura del revisore dei conti, nominato dall’assemblea.

La gestione diventa quindi più impegnativa, specialmente se si tratta di supercondomini, ossia più condomini che usufruiscono di spazi e servizi comuni.

Fonte: Monitorimmobiliare

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