Fondi immobiliari in crescita nel 2012

Anche se il settore immobiliare ha visto trascorrere un’anno terribile (Imu, crisi economica, incertezza politica) il settore dei fondi immobiliari chiude il 2012 con un patrimonio netto a 37,2 miliardi di euro che lo conferma come il maggiore stock privato in Italia, ciò significa un incremento del 3% sull’anno precedente, poco al di sotto della media europea (+ 3,3%) e le previsioni per il 2013 indicano una crescita del 6%, anche senza gli annunciati fondi immobiliari pubblici.

Si tratta di alcuni dei dati emersi dall’undicesimo rapporto su I fondi immobiliari in Italia e all’estero elaborato dall’istituto Scenari immobiliari e presentato nei giorni scorsi a Roma. “L’industria dei fondi – ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – sta superando un anno difficile, con introduzione dell’Imu e autoriduzione degli affitti della pubblica amministrazione che hanno allontanato anche i pochi investitori esteri rimasti.

Ci auguriamo che il nuovo governo punti sulla ripresa economica che può realizzarsi solo se si investe nel mercato immobiliare e si mobilitano le risorse private in modo intelligente e non penalizzante”. Dallo studio si rileva un aumento degli investimenti nel settore residenziale, che presentano un rischio moderato, buone prospettive di rendimento a lungo termine e opportunità interessanti in alcune nicchie, mentre gli uffici sono in calo.

Il retail è in lieve aumento e concentra la quota maggiore del patrimonio complessivo dei Reit, sebbene sia in evoluzione la composizione percentuale delle diverse tipologie di immobili commerciali.

L’industriale è stabile ed è guidato dalla domanda di spazi logistici, mentre è in costante aumento la quota di infrastrutture, spazi legati ai servizi di pubblica utilità ed immobili innovativi, legati a temi quali sostenibilità, risparmio energetico, alto contenuto tecnologico.

A prescindere dalla destinazione d’uso, i fondi sono estremamente selettivi dal punto di vista qualitativo. Il comparto residenziale a livello europeo sta attraversando una fase di stabilizzazione nella maggior parte dei Paesi. Nell’ultimo anno il terziario/uffici ha mostrato qualche segnale di miglioramento, ma anche in questo comparto aumenta il gap tra le diverse aree geografiche, come conseguenza del trend dei parametri macroeconomici e dell’occupazione.

Il clima di incertezza economica continua a esercitare una notevole pressione sui mercati industriali,sebbene a livello locale siano riscontrabili numerosi miglioramenti rispetto agli anni precedenti, anche perché molte società approfittano del forte calo dei valori per spostarsi in spazi di livello più elevato.

Il mercato dei fondi conferma la sua competitività rispetto alle altre forme di investimento. Negli otto Paesi europei considerati, il 2012 si dovrebbe chiudere con un patrimonio di quasi 342 miliardi di euro, che significa un aumento di circa il 3,3% rispetto all’anno precedente e la cifra più elevata mai raggiunta.

Il 2013 dovrebbe registrare un incremento marginale, a causa della prevista uscita dal mercato dei fondi spagnoli e di alcuni importanti veicoli tedeschi. Il numero di fondi è aumentato in quasi tutti i Paesi e le aspettative di crescita sono interessanti.

L’espansione più ampia riguarda la Francia, caratterizzata da una crescita consistente e costante sia degli strumenti tradizionali che di quelli costituiti più recentemente.

Il trend dei fondi immobiliari inglesi ha subìto un rallentamento per quanto riguarda il valore del patrimonio, in calo di oltre il 13% rispetto al 2011, e della raccolta, ai minimi storici dal 2003.

I fondi svizzeri registrano un andamento estremamente brillante, grazie sia al trend positivo del mercato immobiliare che alla forza del franco svizzero rispetto all’euro e al dollaro.

I fondi immobiliari francesi non quotati si confermano strumenti competitivi, in grado di attirare l’interesse sia degli investitori privati che di quelli istituzionali, anche nei momenti di crisi economica.

Prosegue la grave crisi strutturale dei fondi aperti tedeschi e il processo di liquidazione dei fondispagnoli, con la chiusura di altri due veicoli nei primi mesi del 2012, che ha comportato una forte riduzione del patrimonio gestito dalle quattro società ancora operative.

L’industria dei fondi immobiliari italiani ha mantenuto, nonostante il difficile momento per l’economia, il risparmio gestito e il mercato immobiliare, un andamento positivo, in linea con il resto d’Europa.

Le previsioni per il prossimo anno, realizzate sulla base delle intenzioni raccolte presso le principali Sgr, indicano un ulteriore incremento del Nav e un patrimonio che dovrebbe toccare la soglia dei 50 miliardi di euro.

La performance media stimata per fine anno è dello 0,45%, calata rispetto allo 0,7% del 2011.

Fondi immobiliari in crescita nel 2012 
 
fonte: monitorimmobiliare
 
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Fondi immobiliari in Italia e all’estero_Scenari immobiliari

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