Verso la “nuova normalità” con il coronavirus ecco il programma delle Isole Canarie

Nuova normalità con il coronavirus anche alle isole Canarie

Coronavirus ecco le quattro fasi di de-escalation approvate dal Governo e suddivise in quattro fasi, dalla fase zero alla tre, ogni tappa avrà una durata minima di due settimane, quindi si prevede che non sarà possibile tornare alla “nuova normalità“, prima della fine di giugno.

La nuova normalità

Il Presidente ha sottolineato che la fase tre ovvero la “nuova normalità“, non sarà da intendersi come la vita normale che eravamo abituati a condurre, infatti anche in questa che sarà la tappa più delicata e pericolosa, saremo tenuti a mantenere il distanziamento sociale, non si potrà uscire assieme ad altre persone salvo che non siano propri conviventi, assieme ad altre restrizioni che si manterranno in base all’andamento della situazione.

Questo martedì 28 di aprile, il Presidente del Governo, Pedro Sánchez, ha presentato un piano di decongestionamento per provincia, suddiviso in quattro fasi, che sarà attuato gradualmente in base alla situazione sanitaria ed epidemiologica di ogni zona.

La prima fase o fase zero, è già iniziata in tutta la Spagna e durerà fino al 10 maggio, quando inizierà la seconda fase, a condizione che non si verifichi un aumento delle infezioni che possa modificare i piani dell’Esecutivo.

Coronavirus ecco le quattro fasi di de-escalation e cosa sarà concesso

Fase zero: Preparazione

Tutto il territorio Spagnolo si trova in questa fase zero di de-escalation. Alcune delle Isole Canarie (La Gomera, El Hierro e La Graciosa) e delle Baleari (Formentera) vista la minima incidenza di contagio, avranno meno restrizioni già a partire dal 4 maggio, quando passeranno automaticamente alla fase 1. Il resto del continente e delle isole non raggiungerà quella fase fino al 10 maggio.

La fase zero comprende attività sportive all’aperto e individuali. Ci sarà inoltre la riapertura delle attività commerciali e negozi che possono erogare servizi solo su appuntamento.

Le condizioni per lo sport individuale o le passeggiate in famiglia non sono ancora state stabilite e saranno rese pubbliche nei prossimi giorni, anche se Pedro Sánchez ha confermato la possibilità di stabilire delle fasce orarie.

Sono inoltre consentite sessioni di allenamento individuali per gli sportivi federati e le leghe professionistiche.

Aggiornamento del 30 aprile 2020

Il ministro della Sanità, Salvador Illa, ha annunciato i dettagli di come possono essere effettuate le uscite a partire da sabato 2 maggio prossimo, per le quali sono state stabilite tre sezioni temporali.

L’orario di uscita dei bambini sarà limitato, tra le ore 12:00 e le 19:00.

Per quanto riguarda gli adulti, che possono uscire per attività sportive individuali o per una passeggiata, possono farlo tra le 6 e le 10 del mattino e tra le 20 e le 23 ore.

Le persone di età superiore ai 70 anni o le persone a carico che devono uscire accompagnate devono farlo tra le 10 e le 12 o dalle 19 alle 20.

Per quanto riguarda le condizioni in cui devono essere svolte queste gite, il ministro ha specificato che le passeggiate, come quelle dei bambini, dovranno essere a meno di un chilometro da casa. Inoltre è consentito passeggiare accompagnati da una sola persona convivente.

Per quanto riguarda le attività sportive, devono essere fatte individualmente ed in questo caso non ci sono limiti di chilometri. L’unico requisito è che non è possibile lasciare il comune di residenza.

Sia nel caso di passeggiate che di sport, possono essere eseguiti solo una volta al giorno e purché non vi siano sintomi. Nel caso di persone in quarantena o isolate, queste devono rimanere a casa.

Decreto actividades deportivas Pdf

Fase uno (Fase iniziale)

Nella fase 1 sarà consentita la riapertura di alcune attività con determinate restrizioni di sicurezza, ad eccezione di grandi centri o parchi commerciali. Verranno inoltre aperte le terrazze con un limite di occupazione del 30%, nonché hotel e alloggi turistici, escluse le aree comuni.

I luoghi di culto possono anche essere aperti, limitandone la capacità.

Settore agroalimentare: inizierà la ripresa dell’attività agroalimentare che era stata interrotta nel decreto sullo stato di allarme.

Si apre la possibilità di un contatto sociale tra persone non affette da patologie precedenti e non vulnerabili e si stabiliscono condizioni più restrittive per le persone anziane o con patologie

Seconda fase (Fase intermedia)

Nella fase due, lo spazio interno dei locali sarà aperto con un terzo della sua capacità e con l’utilizzo di barriere che ne garantiscono la separazione, come nel caso delle pareti divisorie. In questa fase per bar e ristoranti, verrà preso in considerazione solo il servizio al tavolo.

Scuole ed istruzione: L’anno scolastico inizierà a settembre, ma in questa fase si fanno eccezioni per la riapertura dei centri educativi. Potranno aprire per attività di rinforzo, per garantire che i bambini sotto i sei anni possano andare al centro se entrambi i genitori devono lavorare.

Cinema e teatri: Cinema, teatri, auditorium e altri spazi simili saranno riaperti con un “posto pre assegnato” e una capacità limitata a un terzo del solito. Anche i monumenti e id i musei possono essere visitati, con la stessa limitazione di capacità.

Concerti: Spettacoli culturali come i concerti possono essere tenuti in spazi chiusi con un terzo della capacità abituale. Se si trovano all’aperto, potranno partecipare fino a 400 persone, purché sedute.

Luoghi di culto: la capacità è limitata al 50%, invece del terzo della fase precedente.

Terza fase (Fase Avanzata) nuova normalità

La fase tre sarà l’ultima fase fino al raggiungimento della nuova normalità, a condizione che non ci siano peggioramenti. In questa fase, la mobilità generale sarà resa più flessibile e sarà mantenuta la raccomandazione per l’uso della mascherina fuori casa e sui mezzi pubblici come nelle fasi precedenti.

Shopping: i posti saranno limitati al 50%, con una distanza minima di due metri tra le persone obbligatoria.

Ristorazione: Sanchez non ha dettagliato la capacità dei bar e dei ristoranti in questa fase, ma ha spiegato che le restrizioni saranno ulteriormente allentate, mantenendo le condizioni di separazione tra i clienti.

Ognuna delle quattro fasi avrà una durata minima di due settimane, che è il periodo di incubazione della malattia. La durata massima, se tutto va come è stato fatto finora, sarebbe di otto settimane.

A fine giugno, se la curva epidemiologica seguisse la stessa tendenza di oggi, saremmo come un paese nella “nuova normalità“.

L’apertura sarà “asimmetrica”. Le regole saranno uguali per tutti, ma saranno applicate a ritmi diversi in ogni territorio. Il presidente ha spiegato che l’unità di misura sarà “la provincia e l’isola”. Questo significa che Lanzarote e Fuerteventura potrebbero entrare nelle diverse fasi di de-escalation in date diverse.

Ci sono quattro criteri con cui misurare se una provincia o un’isola può passare alla fase successiva dopo le due settimane. Si tratta della “capacità del sistema sanitario”, con particolare attenzione alla pressione assistenziale delle unità di terapia intensiva, alla situazione epidemiologica della zona, alle misure di protezione degli spazi pubblici e ai dati socio-economici e di mobilità dell’isola o della provincia.

L’idea è quella di recuperare gradualmente la mobilità, ma senza spostarsi tra le province fino alla fine della de-escalation di fine giugno, sarà permesso andare a lavorare, ed alcune situazioni straordinarie come una veglia funebre.

Quello che i cittadini non potranno fare, ha spiegato Sánchez, è andare nelle loro seconde case se si trovano in un’altra provincia. Questo fino a che tutte le province abbiano superato tutte le fasi fino alla nuova normalità.

L’ambito commerciale limiterà comunque la capacità al 50% e con una distanza minima di 2 metri.

Sembra proprio che Sánchez sia in perfetta linea con il Ministro Conte, salvo la parte che riguarda la possibile apertura delle terrazze negli esercizi di bar e ristorazione e per quanto riguarda la possibilità di accedere ai luoghi di culto, il resto del decreto sembrerebbe la fotocopia di quello emesso in Italia.

Ritorno alla normalità dunque SI, ma dovremo abituarci per sempre a quella NUOVA?

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