CONDONO EDILIZIO 2011: COSTEREBBE PIU DI QUANTO RENDE

I costi che i Comuni devono sostenere per gestire le pratiche e per realizzare le opere di urbanizzazione superano gli incassi. Un nuovo condono, se venisse introdotto, costerebbe molto di più all’Erario ed ai Comuni che non alle tasche del contribuente: a pesare non sarebbero tanto le spese amministrative, quanto e soprattutto la rinuncia al gettito “regolare” che deriva dall’applicazione della sanatoria.

I costi del condono fiscale

Secondo i dati forniti dal Sole 24 Ore, che ha messo in fila i condoni fiscali di maggiore entità tra il 1982 e il 2003, si è persa per strada, ipotizzando una quota di evasione analoga, negli anni, a quella stimata dalle Entrate per il 2010, una somma di circa 860 miliardi di euro, pari a quasi la metà del debito pubblico nazionale. Ciò a fronte di “soli” 65,5 miliardi (con oltre 4 miliardi di rate non versate) di gettito fruttato.

I costi del condono previdenziale

Sul fronte previdenziale le sanatorie sulle sanzioni, intervenute tra il 1980 e il 1997, hanno fruttato oltre 22,3 miliardi, ma ne sono stati persi 883 grazie alla prescrizione relativa a quegli anni. Quanto invece all’attività di accertamento – ricorda il quotidiano di Confindustria – la media annua Inps è sui 5 miliardi, quella di Equitalia relativa alle imposte, anche se in crescita, non va oltre i 12, ma la media degli ultimi dieci anni è stata di 5 miliardi. Il che vuol dire un centinaio di miliardi in un decennio ad essere ottimisti.

Il condono edilizio non è un buon affare per i Comuni

Anche il condono edilizio potrebbe rivelarsi un pessimo affare per i Comuni. “I costi che dobbiamo sopportare – spiega il vicepresidente con delega all’edilizia, Roberto Reggi, e sindaco Piacenza – per gestire le pratiche e per realizzare le opere di urbanizzazione sono sicuramente superiori a quanto gli enti locali incassano di oneri pagati dai privati”.

D’altronde risulta difficoltoso quantificare gli oneri che risultano per le singole amministrazioni. Secondo Paolo Berdini, autore di una Breve storia dell’abuso edilizio in Italia, “con l’ultimo condono, quello del 2003: a fronte di un importo medio di 15 mila euro versato per il singolo abuso il Comune ne ha spesi in media almeno 100 mila per portare strade, fognature e scuole”.

I risultati in termini di gettito del condono 2003

Secondo il dato del 2005 fornito dalla Corte dei Conti, con il condono del 2003 l’incasso della prima rata è stato di 1.652 milioni di euro, il 30% in più dei 949 attesi. L’importo totale atteso era di 3,1 miliardi e il gettito complessivo poteva raggiungere i 5,5, ma ad oggi nessuno sa ancora se l’obiettivo è raggiunto.

Fonte: Casaeclima

 

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