Ecco la Iuc un’altra pazza sigla per tassare la casa

Iuc Ecco la Iuc! Agli inizi era l’Ici, una patrimoniale mascherata da imposta sul reddito grazie alla finzione del reddito catastale, mal digerita dagli italiani in quanto colpiva il bene più caro, quello che costituisce il principale strumento di trasmissione di ricchezza intergenerazionale: la casa. 

Abolita per le prime case nel maggio del 2008, la tassa sull’abitazione principale è ricomparsa nel 2012 sotto forma di Imu, un’imposta che accorpava l’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), le relative addizionali in relazione ai redditi fondiari su beni non locati, e la vecchia Ici.

Il calcolo della nuova imposta non era semplice, in quanto l’Imu sarebbe dovuta essere accompagnata da una revisione dei valori e delle rendite catastali in modo da renderla più equa.

Nel mentre la tassa era calcolata moltiplicando il valore dell’immobile utilizzato per la vecchia Ici per vari coefficienti, aumentando così la base imponibile (in alcuni casi si narra sino a 160 volte), su cui poi calcolare quanto dovuto all’erario applicando l’aliquota variabile dal 2 per mille (per i terreni agricoli) sino a oltre il 10,6 per mille (tetto massimo), per seconde e terze case di varia natura.

Il tutto, ovviamente, al netto di eventuali addizionali buttate lì dai comuni.

Ora, per i noti motivi, tutto cambia di nuovo, coinvolgendo non solo la patrimoniale sulle abitazioni, ma anche alcune tariffe per servizi inerenti l’abitazione o l’uso di suolo pubblico.

In primo luogo non ci sarà più la Tares, il tributo sui rifiuti e sui servizi che doveva sostituire la Tarsu, la tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani che, contro ogni pronostico, è rimasta in vigore sino al 2013.

Al loro posto ci sarà una nuova imposta, la cosiddetta service tax che accorperà la tassa sulla proprietà immobiliare con le tariffe per i servizi.

Questa non si chiamerà Taser, come inizialmente supposto scegliendo un nome involontariamente antipatico, visto che così si chiamano le pistole che provocano un elettroshock utilizzate anche dalla polizia americana, e non si chiamerà nemmeno Trise, come pareva ormai assodato, ma si chiamerà Iuc, che sta per Imposta unica comunale, che avrà un tetto massimo del 10,6 per mille come l’Imu.

La Iuc sarà composta da tre elementi: l’Imu per la parte immobiliare, la Tari sui rifiuti e la Tasi sui servizi indivisibili.

Se il proprietario della casa ci vive come abitazione principale pagherà Tari e Tasi, ma non l’Imu.

Se invece l’abitazione non è principale, ma viene utilizzata dal proprietario come seconda casa, allora questi dovrò pagare, oltre alla Tasi e alla Tari, anche l’Imu in misura maggiore che se la casa fosse messa in affitto.

In questo caso, l’inquilino, pagherà la Tari, più un pezzo della Tasi, ma non l’Imu.

Il padrone di casa dovrà invece pagare la Tasi, almeno in parte, ma non la Tari, però dovrà pagare l’Imu, ma meno di quanto pagherebbe se la casa non fosse affittata.

Non è ancora certo cosa avverrà per le case concesse in comodato gratuito, tipo dai genitori ai figli, anche se in questo caso l’Imu sarà più alta che quella pagata per un immobile affittato, inoltre Tari e Tase, che erano state schivate totalmente o parzialmente affittando l’immobile a terzi, dovrebbero ricadere sul proprietario.

La Iuc, inoltre, andrà corrisposta in quattro rate, così come già doveva accadere per la Trise.

A meno che i comuni non varino le scadenze rispetto alla Trise o il contribuente non scelga di pagare il tributo in un’unica soluzione a giugno.

Il relativo bollettino presenterà tre importi, di cui uno potrà essere pari a zero, quello dell’Imu, ma solo per l’abitazione principale e a meno che non si tratti di abitazione di lusso.

La stessa agevolazione, a differenza di quanto pareva in corso di discussione sulla legge di stabilità, non varrà però per la Tasi, le cui aliquote sono state confermate anche per la prima casa.

Per ammorbidire gli effetti dell’imposta è stato aumentato di 500 milioni un apposito fondo con precedente dotazione di 943 milioni che potrà essere utilizzato per detrazioni per l’abitazione principale e pertinenze in base al numero di componenti familiari.

Ecco la Iuc un’altra pazza sigla per tassare la casa

Fonte: monitorimmobiliare.it

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