Mercato immobiliare italiano ancora poche prospettive

Mercato immobiliare italianoMercato immobiliare italiano ancora poche prospettive di crescita. Con la Tasi e la riforma catastale in arrivo, il mercato del mattone in Italia ha poche prospettive di crescita. Sui quotidiani nazionali, a voce del ministro Pier Carlo Padoan, si parla di riforme come l’unica strada percorribile per tornare a crescere, tuttavia parte integrante di queste riforme sono nuove imposte e gabelle che nulla hanno a che fare con una possibile crescita e destano ancor più dubbi i dati sul Pil italiano che vede la nazione in recessione tecnica.

Se teniamo in considerazione il garbuglio di sigle: Imu, Tares, Tasi, etc. che attanagliano la proprietà immobiliare, è facile comprendere che nessun investitore nazionale o straniero possa essere attratto da questo mercato. Certo ci sono alcuni paperoni russi o qualche personaggio di spicco che ha fatto parlare di se per aver acquistato una magnifica residenza in Italia ed averci creato il proprio buon ritiro, tuttavia coloro che invece mirano al mattone come puro investimento, spaventati dall’erosione che tutte queste tasse provocano, e considerando il conseguente scarso rendimento ottenibile, orienteranno i loro investimenti immobiliari verso quei paesi che applicano tasse ed imposte chiare e decisamente ridotte rispetto alle nostre.

Negli ultimi tre anni l’Italia con  l’Imu (ex Ici), la Tasi e la Tari (ex Tares), è riuscita a far triplicare la pressione fiscale sulla casa, tutto ciò pare ancora insufficiente, infatti nel 2015 entrerà in vigore un nuovo sistema di riscossione dei tributi sul quale si discute non sull’eventuale alleggerimento, ma sulla titolarità di riscossione da parte di Stato e Comuni.

Altro argomento di importante rilevanza è la Riforma del Catasto, che modificherà il modo in cui le case saranno classificate, ovvero non più per vani bensì per metri quadrati. Per alcuni versi questa riforma è ben vista, tuttavia e soprattutto da parte degli operatori del settore vi è un certo scetticismo provocato dai nuovi e quasi certi rincari che tale riforma produrrà.

Difficile dire se gli effetti di tale riforma saranno bilanciati, pare inevitabile come conseguenza, una distorsione del mercato verso le proprietà più piccole, e inevitabili pure i dubbi sulla possibile crescita ovvero sulla possibile ripresa del settore immobiliare.

 

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