Sawiris: l’Egitto si riprenderà e avremo la democrazia

Naguib_SawirisParla Naguib Sawiris, patron di Orascom e Wind, l’imprenditore arabo più conosciuto in Italia, l’egiziano più ricco. Cristiano, ingegnere, 56 anni, noto per osare anche dove pochi osano (dall’Iraq alla Nord Corea), ora impegnato in un’ambiziosa fusione con la russa Vimpelcom («che va avanti», dice).Non solo, Sawiris è famoso per parlare franco e guardare al concreto: «Europa, Stati Uniti e Paesi del Golfo devono aiutare l’Egitto: se, come credo, avremo finalmente un governo eletto democraticamente, dovrebbero lan- ciare un piano Marshall da miliardi di dollari e creare lavoro per i nostri giovani. Così garantiranno la stabilità. Quanto sta succedendo nasce dall’oppressione ma anche dalla miseria. E’ una lotta di classe contro un regime autocratico».

«C’è stato un forte contraccolpo sull’economia, con una perdita che stimo intorno al 10%del Pil. Turismo, istituzioni finanziarie, immobiliare sono stati duramente colpiti. Ma anche con l’aiuto esterno il Paese si riprenderà, tornerà la fiducia, la ripresa economica aiuterà la transizione e penso che avremo la democrazia: abbiamo fatto il primo passo con l’incontro di domenica, al «consiglio di saggi» altri ne seguiranno».

Non voglio entrare in politica, ma la mia presenza non deve stupire: ho sempre detto pubblicamente che non potevamo continuare con un regime contrario alla democrazia e nocivo all’economia. Da anni sono l’unico imprenditore del Medio Oriente che chiede libere elezioni e libertà d’espressione. E mi sono appellato mille volte al mondo arabo degli affari perché alzasse la voce, invece tutti tacciono per paura. Ancora oggi mi sento solo. Il mio Paese è però più importante degli affari».

Dal “Consiglio dei Saggi” sono emersi punti positivi, già il fatto che si sia tenuto lo è. E per la prima volta il governo ha dialogato davvero con i rappresentanti dei giovani di Tahrir e con i Fratelli musulmani. Una novità assoluta, come lo fu la prima volta che Israele in- contrò l’Olp. Un buon inizio, anche se molte domande della piazza e anche mie non hanno avuto risposte. Come la fine delle leggi d’emergenza e lo scioglimento del comitato che di fatto impedisce la formazione di partiti legali».

«Molti, me compreso, non vogliono ora la partenza di Mubarak. Siamo un popolo emotivo, che ricorda come Mubarak ci abbia difeso nella guerra del 1973 e non vuole vederlo umiliato. Se ci fosse oggi un referendum il risultato sorprenderebbe molti. E prima che se ne vada, e lo farà, è cruciale cambiare la Costituzione, perché con quella attuale l’Egitto piomberebbe in un caos giuridico di cui potrebbero approfittare i Fratelli musulmani o l’esercito. Due ipotesi inaccettabili». «Finora i Fratelli musulmani sono ai margini delle proteste, e non saranno un pericolo con libere elezioni e democrazia. Il rischio c’è solo in caso di anarchia, sull’esercito preferisco non esprimermi, dico solo, come ho detto ai giovani di Tahrir, che i carri armati che ora li proteggono potrebbero rivolgersi contro di loro. È una fase delicata».

Come possibile Leader, Suleiman è l’ipotesi migliore. Anche ElBaradei andrebbe bene, è stato il primo a schierarsi per un cambio di regime, ha un curriculum positivo. Ma la politica è spesso populistica, lui non ha carisma. Si parla di Amr Moussa, Ahmed Zewail. Staremo a vedere come si muoveranno nei prossimi mesi. Ora è presto».

Fonte “IL CORRIERE DELLA SERA”

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3 risposte a Sawiris: l’Egitto si riprenderà e avremo la democrazia

  1. Pingback: EGITTO: SAMIH SAWIRIS POSITIVO SUL BUSINESS | Okversilia Real Estate

  2. Luca scrive:

    Chi è Naguib Sawiris?

    • admin scrive:

      Naguib Sawiris, è nato nel 1954 al Cairo in una ricchissima famiglia copta. Primogenito del miliardario Osni, fondatore di Orascom. Laurea in ingegneria, specializzazione in Svizzera. Sposato con quattro figli. Dal 1979 guida Orascom Telecomedal. Nel 2005 inizia l’espansione all’estero. Compra Wind in Italia. Poi si lancia, tra l’altro, in Grecia, Algeria, Iraq, Israele, Pakistan, Afghanistan, Nord Corea. Ora tratta la fusione del suo impero con la russa Vimpelcomche che darà vita al quinto operatore mondiale di telefonia.

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