Real Estate Italia arrivano i capitali cinesi Héra International

Héra International Real estateHéra International Real estate, guidata dall’amministratore unico Oscar Pittini, racconta a Monitorimmobiliare i piani di sviluppo della società che stà sviluppando un business su più mercati e su più fronti, dalla clientela retail a quella corporate, in cerca di nicchie dove lavorare sia da advisor che da sviluppatore, prevalentemente in progetti residenziali turistici e nel settore degli hotel.

Italia Real Estate Italia arrivano i capitali cinesi

A partire dalla Cina, dove a fine gennaio ha stretto una joint-venture con la società Cype e a febbraio ha siglato, sempre nell’ottica di uno sviluppo sul mercato cinese, un accordo di finanziamento da 200mila euro con la finanziaria Simest di Cdp.

D: Di che cosa si occuperà la joint-venture Héra-Cype?
Pittini: Abbiamo deciso la jv con una società di investimento cinese dopo una paio d’anni di lavoro a Pechino, dove abbiamo anche aperto un ufficio di rappresentanza.

La newco ha come primo obiettivo cercare investitori cinesi interessati al mattone in Italia che si affianca ad un secondo filone, quello delle partecipazioni societarie in business diversificati.

Sull’immobiliare abbiamo già raccolto una serie di opportunità con un target che va dai 20mila ai 200mila euro nei segmenti turistico – alberghiero e nei centri commerciali.
La newco poi guarderà i dossier e valuterà se entrare o meno nelle operazioni.

D: E’ difficile lavorare con clienti e soci cinesi?
Pittini: I cinesi hanno bisogno di una grande lavoro di relazione, di fiducia e amicizia che diventa poi anche rapporto di business.

Al contrario, ad esempio, degli americani che hanno un approccio diverso, con loro ci si presenta e dopo cinque minuti si può già iniziare a parlare di affari.

Non così con i cinesi, ma la Cina per noi è un mercato dalle grandi potenzialità: prevediamo infatti che gli investimenti cinesi nell’immobiliare italiano possano nel 2013 almeno raddoppiare.

D: Siete presenti anche sul mercato russo. A che tipo di clientela vi rivolgete? 
Pittini: Da 10 anni abbiamo una sede a Mosca, a due passi dalla piazza Rossa, dove trattiamo il mercato retail, ovvero compratori russi che cercano una villa al mare o in montagna in location italiane come la Liguria (Portofino, Santa Margherita, Alassio e San Remo) e la Toscana.

Ma anche mete meno “battute” a prezzi più interessanti come le Marche, che in un paio d’anni potrebbero emergere a livello internazionale.

Oppure, per quanto riguarda la montagna, in destinazioni come Cortina o Madonna di Campiglio dove, ad esempio, stiamo iniziano a commercializzare un progetto di 23 unità abitative, 80 box e 6 negozi, di cui siamo anche developer.

L’interesse da parte di potenziali investitori russi non manca: si tratta di una clientela di fascia media con una capacità di spesa dai 400mila ai 3-4 milioni di euro.

D: Quali canali usate per farvi conoscere?
Pittini: Fiere di settore, Web e relazioni istituzionali sul posto.

Da Mosca inoltre lavoriamo in collaborazione con una rete di 35 agenzie russe con cui abbiamo un’esclusiva territoriale o sull’Italia.

D: Oltre che a Pechino e Mosca, su quali altre piazze operate?
Pittini: Siamo presenti negli Stati Uniti, a New York, dove ci occupiamo di clientela corporate, in particolare di fondi americani che puntano ad investire in Italia sul settore alberghiero e su quello logistico, con un approccio speculativo da immobiliare “a reddito”.

In questo momento gli investitori Usa sono “alla finestra”, ma siamo convinti che sia una fase di passaggio, in attesa degli esiti delle elezioni in Italia.

Anche qui la richiesta c’è, più difficile trovare il prodotto di qualità e gli interlocutori giusti in Italia.

D: Prossime tappe di sviluppo?
Pittini: Presto avremo un desk anche a Londra, dove stiamo lavorando sull’apertura di una nuova sede fissata a settembre di quest’anno.

Una piazza come quella londinese – dove siamo specializzati in location di prestigio come Kensington, Chelsea, Mayfair – è utile per tutta la nostra clientela, a partire dagli italiani che cercano casa nelle capitale inglese, così come la sede di Milano serve la clientela cinese che ci chiede di cercare casa da comprare per i figli che sempre più spesso studiano nelle università milanesi.

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Fonte: Monitorimmobiliare

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