RIQUALIFICAZIONE URBANA VERDE

Riqualificazione urbana verde, costruttori e immobiliaristi alleati per la ripresa: Secondo il presidente dell’Ance, la riqualificazione ecologica delle città è un’opportunità di rilancio per il comparto immobiliare. Dal 2008 al 2010 la crisi ha comportato un taglio degli investimenti nel settore costruzioni pari a 29 miliardi di euro (-17,8%), con la perdita complessiva di 300 mila posti di lavoro.

La panoramica sull’industria del real estate in Italia è stata descritta dal presidente di Aspesi, Filippo Oriana, nel corso del convegno di apertura degli Stati Generali del real estate a EIRE 2011.

L’impatto della crisi dell’immobiliare

Gli effetti delle crisi del comparto immobiliare sull’economia italiana sono enormi, ha sottolineato Oriana, se si pensa che il settore allargato “impatta complessivamente sul reddito nazionale per quasi il 20%, per circa il 15% sulla produzione, per il 50% sugli investimenti complessivi, per oltre il 10% sull’occupazione (il 13% con l’indotto). Gli occupati complessivi, con l’indotto, sono quasi tre milioni, distribuiti in 1,2 milioni di imprese (900 mila e 300 mila immobiliari)”.

Patto tra costruttori e immobiliaristi per la ripresa

Per rilanciare il comparto in crisi, i costruttori (Ance) e gli immobiliaristi (rappresentati da Federimmobiliare e Assoimmobiliare) hanno deciso di allearsi puntando sulla riqualificazione eco-sostenibile delle città, finalizzata al miglioramento dell’esistente evitando il consumo di nuovo territorio. “C’è una grande opportunità da cogliere – ha sottolineato il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti (nella foto), nel suo intervento agli Stati generali del Real Estate – e si chiama ‘Progetto città‘; una grande politica di sviluppo urbano da fare partire a livello nazionale, basata sulla manutenzione dei fabbricati, il risparmio energetico, la riqualificazione del territorio, le densificazioni, le ricostruzioni di edifici obsoleti senza consumare nuovo territorio, la qualità dell’abitare. Le città sono a livello mondiale i motori dello sviluppo futuro, i luoghi dove verrà prodotto l`80% della ricchezza”.

Servono regole chiare e tempi certi

Secondo Buzzetti, è urgente soprattutto “un grande intervento sulle città, inserito in una cornice nazionale, con una strategia a 10 anni”. I costruttori si dicono pronti a cogliere questa sfida: “I soldi? Ci sono, a patto che ci siano finalmente regole chiare e tempi certi per la realizzazione dei progetti. Sul fronte normativo – ha aggiunto il presidente Ance – chiediamo che il decreto sviluppo che contiene innovazioni per il nostro settore (trasferimento diritti edificatori e sanzione dei ricorsi strumentali nelle gare pubbliche) venga approvato in Parlamento. Noi operatori, tutti insieme, dobbiamo però fare un salto di qualità. Dobbiamo modernizzare il nostro settore, crescere come dimensioni, professionalità, innovazione, senza perdere per strada la nostra grande capacità artigianale che rappresenta il nostro valore aggiunto”.

Fonte: Casaeclima

 

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